Ciao,
sono Francesco Turriani e ti do il benvenuto nello spazio dell’ottavo numero di Metasema, la newsletter di INGIGNI, agenzia di branding e marketing digitale.
Qui osserviamo come il marketing stia cambiando il mondo — e come il mondo stia cambiando il marketing.
Ogni mese esploriamo insieme le nuove connessioni tra l’Uomo, il marketing e l’intelligenza artificiale.
Raccogliamo riflessioni, storie, dati e idee. Condividiamo prospettive inedite e risorse utili per il tuo percorso professionale e personale.
Se hai domande o feedback, mi farebbe piacere conoscere la tua opinione.
Iniziamo.
COSA TROVERAI OGGI IN METASEMA
Dove vai se l’AI non ce l’hai?
Google, oggi e domani
Come le persone vivono l’AI nella vita quotidiana
Facciamo un breve viaggio nel tempo.
L’AI è sempre più presente nel quotidiano. Dalla data di rilascio di ChatGPT nel mercato globale, una domanda più di tutte le altre non smette di farmi compagnia ogni giorno: come evolverà la relazione dell’uomo con la tecnologia e con sé stesso attraverso l’esperienza con IA?
Confrontandoci ogni giorno con evoluzioni e rivoluzioni in Ingigni, qualche risposta stiamo iniziando a darcela.
Pochi giorni fa Liz Reid, capo del segmento ricerca in Google – il settore più importante per il colosso di Mountain View se ci pensi – ha dichiarato in un’intervista:
“Sei un utente esperto, un early adopter, una persona all'avanguardia? Ci assicuriamo di avere uno strumento che funzioni alla perfezione per te.”
Una catapulta mi scaraventa indietro nel tempo di 34 anni, nel 1991.
Quell’anno venne pubblicato un libro destinato a fare scuola nel marketing e nel business: Crossing the Chasm, di Geoffrey Moore.
In Italia è stata ripubblicata l’ultima revisione risalente al 2014 nel 2022 da ROI edizioni. Pur essendo “diversamente fresco”, rimane essenziale.
È sua la paternità della curva d’adozione delle nuove tecnologie. Eccola:
La curva di adozione di Geoffrey Moore è un modello che descrive il percorso a tappe con cui una nuova tecnologia passa da pochi pionieri entusiasti al grande pubblico. Mostra il “baratro” critico fra gli innovatori – i primi utenti curiosi – e la massa pragmatica, quella che decreta il vero successo del prodotto.
Sorgono due domande a questo punto.
1) Come favorire l’adozione (e abituare le persone a un uso continuo) della tecnologia basata su AI? Con la parola più luccicante del marketing: gratis. C’è solo un piccolo problema: di 1,8 miliardi di utenti nel mondo che usano l’AI, solo il 3% ha un abbonamento attivo. Il restante 97% usa i profili gratuiti.
2) Negli USA (che accedono sempre prima di noi a queste nuove tecnologie), 4 persone su 10 sono ancora indifferenti all’AI. Non sono solo dei “ritardatari”. Sono scettici, preferiscono l’interazione umana a quella artificiale, sono preoccupati della loro privacy e non percepiscono un valore aggiunto dall’uso dell’AI, principalmente. Comprendere cosa frena queste persone è una delle sfide che il mercato globale dell’IA — destinato a passare da 189 miliardi di dollari nel 2023 a 4,8 trilioni entro il 2033 — dovrà affrontare nei prossimi mesi.
Google, oggi e domani
Google è un osservatorio privilegiato per capire come cambiano le abitudini di ricerca e il modo in cui l’AI si insinua nella nostra quotidianità.
Mentre questi numeri ci raccontano una trasformazione epocale, il modo in cui i grandi player rispondono alle esigenze degli utenti rivela molto sulle direzioni che prenderemo.
Sempre Liz Reid, a un certo punto dell’intervista, dice:
“Abbiamo molti utenti che desiderano cose diverse. Per questo offriamo sia l’AI overview che l’AI mode. Se vuoi davvero essere all'avanguardia e vedere le cose cambiare rapidamente, usa l’AI mode. Se preferisci ciò che conosci, resta alla Ricerca tradizionale. E quando hai domande più articolate, puoi passare all’AI overview o all’AI mode. Non tutti saranno pronti nello stesso momento per le stesse esperienze.”
Stiamo correndo verso una comunicazione (e un marketing) sempre più conversazionale e fortemente personalizzato.
Già oggi poniamo a Google domande 2-3 volte più lunghe passando, a puro titolo esemplificativo, da un approccio più obsoleto e “robotico” tipo “abito donna elegante” a richieste più “conversazionali” tipo “Quale dress code per una donna di 35 anni a una cena di gala?”.
Pensa solo quante informazioni in più trasmettiamo adottando questa seconda modalità. E quanto, di conseguenza, le persone si aspetteranno sempre più, pazientando sempre meno.
Come le persone vivono l’AI nella vita quotidiana
Abbiamo fatto un viaggio nel tempo fulmineo ma ora dobbiamo calare nella realtà l’adozione delle nuove tecnologie.
Ci viene in soccorso un recente rapporto di Menlo Ventures sulla relazione tra AI e persone. Fa riflettere su quanto prodotti e servizi devono aggiornare le proprie strategie tenendo presente che un utente può pensare:
“Quando non mi sento ispirata, uso l'intelligenza artificiale per pianificare i pasti e trovare idee per il pranzo al sacco."
— 38enne mamma lavoratrice di un adolescente
Si può essere attratti da tentazioni tipo:
“Prima di acquistare qualsiasi cosa online, chiedo all'intelligenza artificiale di cercare codici sconto."
— donna di 42 anni
Ma ogni persona ha esigenze specifiche per momenti specifici come chi dice:
“Avevo bisogno di imparare qualcosa in fretta per una presentazione imminente. L'intelligenza artificiale era la risorsa migliore a disposizione."
— lavoratrice autonoma trentenne
Ma il fenomeno è molto più ampio di quanto possa sembrare e tocca proprio tutti, come lei:
“Avevo bisogno di un amico ma non volevo avvicinarmi troppo perché ero stata ferita in passato. Pensavo che l’AI potesse aiutarmi a trovare un amico di cui fidarmi.”
— donna single in pensione di 78 anni
Le opportunità che si stanno aprendo in questo periodo sono tante ed entusiasmanti.
Come le sapremo sfruttare per superare anche i nostri burroni, dipenderà dalle scelte che facciamo oggi.
🗞 NEWS & TREND
✍️ | Dal 10 luglio Google ha iniziato a indicizzare i post pubblici degli account professionali di Instagram (business e creator, 18+). Foto, Reels e caroselli possono già comparire nei risultati di ricerca, aprendo nuove strade per far scoprire brand e creator fuori dall’app. Un segnale forte: SEO e Social media marketing si stringono.
🤖 | Elon Musk presenta Grok 4, il nuovo modello AI con abbonamento premium da 349 dollari al mese capace di scoprire nuove leggi della fisica entro un anno. Il lancio segue le polemiche che si sono scatenate per i contenuti antisemiti pubblicati dal chatbot su X.
✍️ | Perso posizionamenti su Google? La colpa potrebbe essere di chi ti scrive contenuti senza che siano guidati dall’uomo (ma solo dalla voglia di far presto). Parola di Google.
🎭 | Deepfake AI: un nuovo rischio per la fiducia
Un impostore ha clonato la voce di Marco Rubio (Segretario di Stato americano) con l’AI per ingannare leader politici. L’episodio mostra quanto sia facile abusare di queste tecnologie per dare vita a truffe credibili.
🧩 | Centaur, il nuovo modello AI che imita le decisioni umane
Un team di ricercatori ha creato Centaur, un’AI addestrata su 10 milioni di scelte umane per imitare e predire il comportamento. Il modello ha superato i sistemi cognitivi tradizionali, ma restano dubbi sulla sua reale somiglianza con il pensiero umano.
📈 NUMERI
📊 | L’Olanda è il Paese che fa più shopping online d’Europa
L’86,7% degli utenti olandesi ha fatto acquisti online nell’ultimo trimestre del 2024. La media europea si attesta sul 60,2%. Nella fascia bassa della classifica gli italiani che non arrivano al 45%.
🔜 I.C.Y.M.I.
Search Everywhere Optimization: oltre i motori di ricerca, la scoperta e la valorizzazione dei brand assume nuovi contorni nell’ecosistema digitale di cui abbiamo appena parlato.
Manutenzione del sito web: come un’auto, per funzionare bene ed essere un investimento e non solo una spesa, un sito web ha bisogno di costante e corretta manutenzione.
🔥 UN’ALTRA SCINTILLA
Fresco di pubblicazione, uno studio di AhRefs su 600.000 pagine web risponde alla domanda famosa: ma i contenuti fatti con l’AI, si posizionano su Google?
Ecco la risposta:
l’86,5% del campione analizzato ha evidenziato la presenza di una quantità più o meno importante di contenuti generati dall’intelligenza artificiale.
Attenzione: i rilevatori (tutti) di testi fatti dall’AI non sono totalmente affidabili.
Ciò nonostante restituiscono un chiaro segnale della diffusione del fenomeno.
Nota: ciò non significa luce verde alla produzione incontrollata di contenuti fatti dall’AI. Sono numerosi i casi di siti crollati dopo i recenti aggiornamenti. Google usa l’AI nei suoi sistemi dal 2015. Se non adottata con criterio, si rischia di sperperare tempo e denaro.
Un aiuto a migliorare METASEMA
Questa newsletter nasce come “arteria” del progetto INGIGNI. Se apprezzi il nostro lavoro, puoi scoprire altre storie interessanti qui 👇️
💓 Il cuore del nostro lavoro lo trovi qui: INGIGNI.
📸 Su Instagram raccontiamo altre storie attraverso le immagini.
🔗 Su LinkedIn puoi incontrare sia me, Francesco Turriani che Liborio Fedele.
Se questo numero di METASEMA ti ha ispirato, lascia un cuore, un commento o condividilo con chi potrebbe apprezzarlo.
E se non vuoi perderti il prossimo numero, inserisci la tua mail qui sotto:
Iscritto
Il tuo sostegno ci permette di creare nuove risorse e provare a dare il nostro contributo al miglioramento. A te che sei giunto sin qui, sei lettere e una disarmante, potente verità: Grazie.
Share this post