Metasema
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C'è la gente e c'è l'agente
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C'è la gente e c'è l'agente

L'alba di una nuova relazione uomo/macchina con gli agenti AI

Ciao,

sono Francesco Turriani e ti do il benvenuto nello spazio del quarto numero di Metasema, la newsletter di INGIGNI.

Osserviamo come il marketing sta cambiando il mondo e come il mondo sta cambiando il marketing.

Ogni mese noi di Ingigni esploriamo branding e marketing nella relazione tra noi e l’intelligenza artificiale.

Uniamo riflessioni, storie, dati, esperienze e notizie per offrirti nuove prospettive utili – mi auguro - sia al tuo percorso professionale che a quello personale.

Se hai domande o feedback, mi farebbe piacere conoscere la tua opinione.

Iniziamo.


COSA TROVERAI OGGI IN METASEMA

  • Cos’è un agente AI

  • Ad OpenAi servono nuove entrate

  • Al via l’era agentica

  • Come gli agenti Ai si preparano a plasmare nuovi scenari


Cos’è un agente Ai

Un’agente basato su intelligenza artificiale è un sistema che percepisce l’ambiente circostante e può completare un compito assegnatogli in autonomia potendo interagire anche con altri sistemi analoghi.

Due anni e mezzo fa abbiamo iniziato a familiarizzare, grazie a Chat GPT, con l’intelligenza artificiale generativa: gli chiedi qualcosa, il sistema attinge dalle sue conoscenze ed elabora una risposta discorsiva e originale. Fine.

Quando Large Language Model (LLM), Natural Language Processing (NLP), machine learning e big data li metti insieme (ne abbiamo parlato in maniera approfondita nel nostro articolo su marketing e IA), nascono gli agenti AI avanzati.

Sono sistemi che non solo svolgono processi in autonomia, ma “imparano dall’esperienza”.

Poiché sono in grado di riconoscere quando non sanno, il rischio di allucinazioni (ovvero risposte inventate di sana pianta) è ridotto rispetto ai chatbot che oggi usiamo.

Quando riconoscono che il loro bagaglio di informazioni non è sufficiente, si mettono alla ricerca di ulteriori informazioni per “colmare” il vuoto e restituire risposte precise e pertinenti.

Sono già diverse le big tech che stanno operando su questi nuovi sistemi tra i quali SalesForce con AgentForce, Amazon con Bedrock o Cisco e Mistral con AI Renewals Agent.

C’è chi sembra voler fare un passo in più in quella che è una corsa frenetica verso il game changer più disruptive: OpenAi.

Ad OpenAi servono nuove entrate

Nel 2024, la start-up proprietaria di ChatGpT ha raggiunto ricavi per 3.7 miliardi di dollari e, nonostante il trend in crescita, ha perso 5 miliardi di dollari.

Come se ciò non bastasse, tra i piani a pagamento, il piano PRO dal costo di 200 dollari al mese, pare non stia ottenendo i risultati sperati.

C’è una novità; un “però”.

Al via l’era agentica

Stando a TechCrunch che cita fonti ben informate come TheInformation, Sam Altman sta progettando il rilascio di agenti Ai specializzati.

Un agente con le competenze di un knowledge worker come un avvocato o un giornalista costerà, pare, 2.000 dollari al mese.

Un agente formato per avere le competenze di uno sviluppatore software potrebbe costare 10.000 dollari al mese.

Il livello più alto, quello di un ricercatore, potrebbe costare 20.000 dollari al mese.

Non c’è una ufficialità e nemmeno una data così come, personalmente, credo che sia difficile pensare che un primo rilascio sia immediatamente rapportabile alle competenze di un umano, soprattutto ai livelli di configurazione più elevati.

Ma è un segnale, forte, di cambiamento.

Ciò che dà ancora più consistenza al progetto è la partnership con SoftBank che ha già stanziato 3 miliardi di dollari per la realizzazione di agenti Ai, solo per il 2025.

Vista la diffusa accessibilità a sistemi anche gratuiti, stiamo iniziando ad assistere ad una diversificazione dell’offerta con l’affacciarsi di soluzioni premium destinate ad aziende e player con capacità economiche non comuni.

Chissà come si apprestano a rispondere i competitor. Lo vedremo presto. Molto presto.

Come gli agenti Ai si preparano a plasmare nuovi scenari

La crescente adozione di sistemi vocali insieme all'ondata di agenti AI che arriveranno nelle imprese e nella vita quotidiana dei cittadini, mi fa immaginare un web che sta facendo la muta. Ancora una volta.

Da esperienza puramente visiva agli albori, poi divenuta più interattiva con l’avvento dei social media, la rete continuerà ad essere una preziosa fonte di informazioni. E lo sarà sempre più.

Ciò che cambierà, credo, sarà il modo in cui ne fruiamo.

L'intelligenza artificiale potrebbe presto assumere (tra le tante sfaccettature) il ruolo di intermediario tra domanda e offerta, semplificando notevolmente l'esperienza di ricerca.

Volendo fare un parallelismo in chiave semplificata: ieri, tra noi e una vacanza si sono inserite le agenzie di viaggio.

Domani ci saranno agenti Ai (salto consapevolmente le OTA come Booking in questo esempio).

Ci accompagneranno attraverso lo smartphone e lavoreranno per noi in tempo reale individuando la soluzione che coniuga luogo giusto, prezzo giusto, servizi giusti, disponibilità giuste nel periodo giusto.

Anticiperanno altre obiezioni per garantirci un’esperienza migliore tipo:

  • quale città offre il miglior compromesso tra i desiderata di marito, moglie e figli?

  • Quali strutture hanno 2 stanze doppie comunicanti disponibili dal 20 al 27 luglio?

  • Qual è il momento migliore per prenotare, pagando meno? Attraverso quale canale?

  • Quale struttura gode di maggior fiducia nel soddisfare bisogni specifici?

E ancora…

  • Attingendo dai dati storici del traffico, quale momento è migliore per arrivo e partenza? Quali percorsi sono più funzionali?

  • I dati meteorologici passati e previsionali cosa dicono di quel periodo?

Ora pensa quanto tempo hai speso in passato per organizzare una vacanza il più possibile a prova di musi lunghi e quanto stress hai accumulato.

Collezionando dati comportamentali, l’agente impara sempre di più preferenze e abitudini, affinando così le valutazioni e incrementando il livello di soddisfazione.

Ciò comporta da un lato un assistente personale sempre più capace di anticipare la nascita di problemi (un figlio con esigenze particolari potrebbe aver bisogno di un hotel che abbia a due passi una farmacia) e, cosa non meno importante, deresponsabilizza e libera tempo.

Già. Nel bene e nel male questo cambio di paradigma nell’interazione tra umani e macchine cambierà anche le dinamiche relazionali tra le persone.

Il capitolo privacy per oggi lo accantoniamo. Sono certo che presto gli dedicheremo appositi approfondimenti.


🗞 NEWS & TREND

🔮 | Nasce MANUS: il primo agente AI cinese autonomo. In questi giorni si sta facendo un gran parlare di questa novità che si aggiunge a DeepSeek ma non sempre è tutto oro ciò che luccica.


🧞‍♂️ | AirBnb grazie all’IA ha impedito a 1,4 milioni di persone di prenotare alloggi tramite piattaforma per usi degli immobili potenzialmente non consoni come le feste e si prepara a personalizzare le raccomandazioni, evolvendo l’app in un “concierge”.


📈 NUMERI

🔺 | ChatGPT elabora circa 37,5 milioni di ricerche al giorno. Google 14 miliardi. Circa 373 volte di più.


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🔥 UN’ALTRA SCINTILLA

Questo spazio lo dedico a qualcosa di più personale, che mi ha coinvolto. Oggi ti condivido una citazione:

...le storie che ci raccontiamo ci cambiano, cambiano la composizione del nostro sangue, la struttura stessa del nostro cervello”.

Matteo Bortolotti, autore del libro “La scrittura geniale”, dal quale ho preso in prestito questa frase dice anche: “scrivere serve per pensare davvero”.

Quanto ha ragione. E temo che domani ne avrà ancora di più.


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